Nonostante una stagione senza titoli dopo l’eliminazione dal Mondiale per Club FIFA, l’Inter si appresta a chiudere l’esercizio 2024/2025 con un bilancio in utile, un evento che non si verifica almeno dal 1995, anno dell’insediamento di Massimo Moratti alla guida del club. A rendere possibile questo traguardo contribuiscono diversi fattori, in particolare i ricavi derivanti dalle competizioni europee e da una strategia di rifinanziamento del debito più efficiente.
Nel frattempo la società ha annunciato un nuovo piano di rifinanziamento, volto a rimborsare anticipatamente il bond da 415 milioni di euro emesso nel 2022, con scadenza al 2027. Il nuovo prestito, strutturato come private placement, avrà un tasso fisso del 4,52% e una durata fino a cinque anni e sarà di 350 milioni di euro. Questo rappresenta un miglioramento significativo rispetto al tasso del 6,75% del precedente bond, permettendo una riduzione annua degli interessi da 30 a 15 milioni di euro. Il bond sarà garantito da asset come i diritti tv e le sponsorizzazioni e l’operazione dovrebbe concludersi entro fine giugno 2025.
Il bilancio dell’Inter: ricavi da record
L’Inter ha visto un netto miglioramento della propria situazione finanziaria. Il passaggio della proprietà da Suning a Oaktree ha alleggerito il carico debitorio, rimuovendo i 395 milioni di euro di debito contratto da Zhang con Oaktree che ora non gravano più sulla catena di controllo del club. L’indebitamento lordo del club è passato dagli 807 milioni di euro del 2023 ai 734 milioni del 2024, con previsioni di un’ulteriore riduzione sotto i 700 milioni. Il principale debito ancora in essere è rappresentato dal bond da 415 milioni (ora in rifinanziamento).
Il nuovo piano di rifinanziamento da 350 milioni di euro consentirà di sostituire il vecchio bond con un prestito a tasso più vantaggioso, rendendo i conti più sostenibili. Il club potrà così liberare risorse da investire nella gestione ordinaria e negli sviluppi futuri. Come detto però l’Inter ha fatto registrare una stagione dai ricavi eccezionali grazie ai risultati ottenuti sul campo:
- 132 milioni di euro dai premi UEFA (record italiano);
- 90 milioni di euro dai diritti tv della Serie A;
- 33 milioni di euro dal Mondiale per Club.
Anche gli incassi dallo stadio hanno fatto registrare cifre record:
- 14,7 milioni per la semifinale di Champions contro il Barcellona;
- 7,6 milioni per il derby d’andata con il Milan;
- 5,8 milioni per la semifinale di Coppa Italia.
Solo queste tre partite hanno generato oltre 28 milioni di euro. Sommando altri incontri di cartello, come i quarti contro il Bayern e la sfida contro la Juventus, il totale sale a 45 milioni di euro lordi.
Guadagni ottenuti dal Mondiale per Club
La partecipazione al nuovo Mondiale per Club ha generato entrate significative. Pur essendo stata eliminata agli ottavi dal Fluminense, l’Inter ha incassato circa 33 milioni di euro. Il dettaglio delle entrate comprende:
- bonus partecipazione 21,6 milioni di euro;
- bonus pareggio 900mila euro;
- due bonus vittoria 1,8 milioni di euro ciascuno;
- bonus accesso agli ottavi 6,9 milioni di euro
Questi ricavi sono stati contabilizzati nel bilancio dell’esercizio chiuso il 30 giugno 2025 rafforzando ulteriormente il risultato economico positivo previsto per la stagione.
L’impatto del mercato in uscita
L’Inter potrebbe beneficiare anche dal mercato in uscita per migliorare e alleggerire il carico debitorio. Un nome al centro delle trattative è quello di Hakan Calhanoglu, con voci di interesse da parte del Galatasaray. Il giocatore, arrivato a parametro zero dal Milan, ha un valore residuo a bilancio di circa 420mila euro. Qualsiasi cifra superiore incassata dalla sua eventuale cessione genererebbe una plusvalenza. Il turco pesa sul bilancio nerazzurro per oltre 12 milioni di euro lordi (circa 6,5 netti di stipendio e 210mila euro di ammortamento annuo) ed un suo addio permetterebbe di alleggerire il monte ingaggi.
Dopo una stagione così lunga e con l’addio di Simone Inzaghi, si valuta anche l’addio di qualche altro pezzo pregiato. Sono tanti i nomi sulla lista che potrebbero lasciare la squadra nerazzurra. Al momento però l’unico che potrebbe portare grossi introiti è Yann Bisseck. Il difensore classe 2000 è valutato circa 40 milioni di euro e piace sia alla Premier League che alla Bundesliga. In caso di offerta soddisfacente, l’Inter potrebbe accettare e migliorare ulteriormente il bilancio. Discorso diverso per l’attaccante Mehdi Taremi, arrivato a parametro zero e che potrebbe andare via non per cifre folli ma comunque rappresenterebbe una plusvalenza. L’altra cessione pesante potrebbe essere quella di Aleksandar Stankovic, centrocampista nato nel 2005 che potrebbe partire per 10 milioni di euro.
Anno zero con Chivu, cessioni possibili?
L’inizio di un nuovo ciclo per l’Inter dopo le stagioni con Simone Inzaghi può però sorprendere anche in fase di calciomercato con alcuni insospettabili che potrebbero lasciare solo con offerte importanti. La squadra è apparsa stanca e la vicenda Calhanoglu ha inasprito gli animi. Le parole del capitano Lautaro Martinez al termine della sconfitta contro la Fluminense sono apparse un monito non solo nei confronti del centrocampista turco ma anche di altri compagni di squadra. Spetterà a Marotta, che già è intervenuto per chiarire il punto di vista dell’argentino, capire come gestire la situazione dopo un’annata lunghissima e che non ha portato titoli all’Inter.
La sensazione è che altri big che hanno contribuito al raggiungimento della finale di Champions League possano partire e tra i primi indiziati ci sono Marcus Thuram e Davide Frattesi. L’eventuale cessione dei due potrebbe ulteriormente migliorare le casse del club nerazzurro portando una cifra di almeno 100 milioni di euro e notevoli plusvalenze se si considera che il francese è arrivato a parametro zero.
Situazione stadio, lo stallo con San Siro
Sul fronte infrastrutturale la questione stadio resta un nodo complesso. La trattativa tra il Comune di Milano, Inter e Milan per l’acquisto dello stadio Meazza e delle aree annesse è in fase stallo. Il nodo principale riguarda le garanzie richieste da Palazzo Marino: il Comune pretende che anche le società calcistiche (e non solo i fondi proprietari) siano incluse nelle SPV (società veicolo) create per l’acquisizione e lo sviluppo del progetto.
La richiesta del Comune si basa sulla legge sugli stadi, pensata per garantire un vantaggio diretto ai club e non solo agli investitori. In mancanza di un accordo, l’iter si bloccherebbe, rendendo più complesso il futuro della struttura. Attualmente l’Inter, insieme al Milan, valuta strade alternative. C’è però da valutare vari aspetti perché l’investimento in un nuovo impianto richiede tempi lunghi e risorse significative. Il mantenimento di San Siro rimane una soluzione temporanea, in attesa di sviluppi definitivi.
L’obiettivo delle due società è quello di acquistare l’impianto per 197 milioni di euro provando però a dedurre le spese della demolizione parziale del Meazza ma soprattutto di ultimare la definizione della trattativa prima di fine luglio quando scatterà il vincolo culturale della sovrintendenza sul secondo anello di San Siro.