Lazio mercato bloccato, tre parametri fuori norma e Sarri può lasciare

Problemi in casa Lazio con la società che deve fare i conti con un mercato bloccato per non aver rispettato tre parametri richiesti dalla FIGC, Sarri potrebbe clamorosamente dimettersi

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Claudio Cafarelli

Giornalista e content manager

Giornalista pubblicista laureato in economia, appassionato di SEO e ricerca di trend, content manager per agenzie italiane e straniere

Pubblicato: 27 Giugno 2025 15:50

Sembrava aprirsi un nuovo capitolo per la Lazio dopo il ritorno inatteso di Maurizio Sarri, andato via dalla società biancoceleste in aperta polemica con la proprietà. L’ufficialità dell’arrivo dell’allenatore toscano aveva rassicurato i tifosi su una sessione di calciomercato soddisfacente e senza ostacoli ma la squadra di Claudio Lotito si trova nuovamente al centro di una complessa situazione economico-finanziaria che ha portato al blocco delle trattative.

Il club biancoceleste si trova nella condizione di non poter effettuare operazioni in entrata, nonostante la presenza di esigenze tecniche importanti e le aspettative dei tifosi. Il motivo principale risiede nel mancato rispetto di alcuni indicatori economici richiesti dalla Federazione per poter ottenere l’autorizzazione a operare sul mercato, in particolare dell’indice di liquidità che aveva già colpito la Lazio.

Che cos’è l’indice di liquidità

L’indice di liquidità è uno dei parametri introdotti dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio per valutare la capacità dei club di rispettare i propri impegni finanziari a breve termine. Viene calcolato come rapporto tra le Attività Correnti (AC) e le Passività Correnti (PC). Il valore minimo per la stagione 2024/25 è stato fissato a 0,7 per tutte le Leghe.

La verifica dell’indice avviene in due occasioni durante l’anno: il 31 marzo e il 30 settembre. In caso di mancato rispetto del valore minimo, la Co.Vi.So.C. può disporre il blocco delle operazioni di acquisizione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori. Questo blocco non è definitivo: può essere revocato tramite interventi economici degli azionisti, come versamenti in conto capitale, aumenti di capitale o cessioni di giocatori che producano un saldo finanziario positivo.

Nel caso della Lazio, al 31 marzo 2025, l’indice di liquidità risultava al di sotto della soglia minima, bloccando di fatto la possibilità di effettuare nuovi acquisti.

I problemi di calciomercato: non solo l’indice di liquidità

La Lazio non è bloccata solo per l’indice di liquidità. Altri due parametri fondamentali risultano fuori norma: l’indice di indebitamento e il costo del lavoro allargato. Quest’ultimo rappresenta la somma di stipendi e ammortamenti dei cartellini in rapporto ai ricavi, e non deve superare l’80%.

Il club biancoceleste, pertanto, non rispetta tre parametri chiave, che insieme determinano la possibilità di operare sul mercato. Questo è accaduto nonostante l’iscrizione al campionato sia stata comunque accettata. Il blocco è attivo per la sessione estiva e potrebbe prolungarsi fino alla fine della stessa, fissata al primo settembre.

Le cause di questa situazione sono complesse. In particolare l’ammortamento di cartellini riscattati due anni fa ha inciso negativamente sui conti del club facendo emergere criticità strutturali nella gestione. Il presidente Lotito ha due strade a disposizione:

  • cedere giocatori per decine di milioni di euro entro il 30 giugno
  • immettere capitale fresco nel club.

Finora solo la cessione di Tchaouna al Burnley per 14 milioni è stata concretizzata e le voci su altri possibili acquirenti, come l’interesse del Bournemouth per Gila, non si sono ancora tradotte in trattative ufficiali.

Come la Lazio può risolvere il problema dell’indice di liquidità

Per superare il blocco delle operazioni in entrata, la Lazio ha due principali opzioni operative. La prima consiste nell’iniezione diretta di liquidità da parte del presidente Lotito, attraverso un aumento di capitale. In passato interventi simili non hanno mai superato i 10 milioni di euro, ma in questa fase potrebbe rendersi necessario un intervento più consistente per riportare in equilibrio l’indice.

La seconda opzione prevede la cessione di giocatori in tempi rapidi, con l’obiettivo di generare un saldo finanziario positivo. Come detto però il mercato in uscita non ha finora prodotto risultati sufficienti: l’unica operazione rilevante è stata quella di Tchaouna. Le trattative in corso, se confermate e finalizzate, potrebbero sbloccare almeno parzialmente la situazione.

Un’ulteriore possibilità su cui Lotito sembra puntare riguarda l’introduzione anticipata delle nuove regole federali che eliminerebbero l’indice di liquidità già da questa sessione. La FIGC ha chiarito però che le nuove norme entreranno in vigore solo dal gennaio 2026, escludendo modifiche retroattive. Di conseguenza il club biancoceleste deve operare entro il quadro normativo attuale.

Un’altra possibilità è quella che riguarda l’intervento degli azionisti attraverso versamenti in conto futuro aumento di capitale oppure con finanziamenti infruttiferi e differiti. Se effettuati in tempi brevi e con entità adeguate, possono permettere il ritorno alla normalità sul piano del calciomercato.

La risposta ufficiale della Lazio

Di fronte alla crescente preoccupazione dei tifosi e alle indiscrezioni giornalistiche, la Lazio ha pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito. Il club ha voluto rassicurare l’ambiente, sottolineando che “non esiste alcun motivo di preoccupazione” in merito alla situazione economico-finanziaria.

Nel comunicato si legge che la società è solida, con risorse proprie e una struttura gestionale consolidata. La Lazio rivendica una gestione improntata a “lucidità, responsabilità e rigore” e ribadisce che la sostenibilità del progetto sportivo è una priorità. La nota si chiude evidenziando che l’identità del club si basa su pilastri economici e strategici chiari che hanno permesso alla Lazio di affrontare ogni passaggio degli ultimi vent’anni con stabilità.

Secondo alcune fonti il presidente Lotito ha ribadito in privato a Sarri e allo staff tecnico che la situazione verrà risolta anche grazie al cambio di regolamento atteso per gennaio 2026. Secondo la nuova normativa verranno considerati solo due parametri: l’indice di indebitamento e il costo del lavoro allargato. L’indice di liquidità, contestato da Lotito da anni, verrà eliminato.

C’è però un problema: il comunicato della FIGC del 9 maggio ha ribadito che la nuova regola entrerà in vigore a partire dalla sessione invernale 2025/26 dunque non sarà applicabile nell’estate 2025.

Le voci di rottura con Sarri

Maurizio Sarri, tornato sulla panchina biancoceleste con aspettative alte, è rimasto spiazzato dalla situazione. Nel 2022, durante il mercato invernale, aveva dichiarato in maniera colorita di non comprendere il significato dell’indice di liquidità. Tre anni dopo si trova nuovamente nella stessa condizione: mercato bloccato e rosa incompleta.

L’ex di Napoli e Juventus avrebbe chiesto tre rinforzi specifici: un terzino, una mezzala sinistra e un centravanti. Operazioni impossibili da fare per l’attuale blocco che impedisce qualsiasi movimento in entrata. La sensazione è che il tecnico si senta tradito rispetto alle rassicurazioni ricevute da Lotito e dal direttore sportivo Fabiani al momento della firma.

La situazione ha generato anche malumore tra i tifosi, già delusi dai risultati delle ultime stagioni: due settimi posti nonostante i 132 milioni spesi per acquisti nelle ultime quattro sessioni, parzialmente bilanciati da 64 milioni incassati dalle cessioni.

Nei prossimi giorni è previsto un incontro chiarificatore tra le parti ma c’è chi parla addirittura di dimissioni da parte di Maurizio Sarri. Per poter effettuare gli acquisti richiesti, la Lazio dovrà generare un saldo positivo tra entrate e uscite, considerando non solo i cartellini, ma anche i costi contrattuali dei giocatori.

In mancanza di vendite significative o di interventi finanziari diretti da parte della proprietà, il rischio è quello di arrivare a ridosso dell’inizio del campionato con una rosa incompleta.

In un contesto già complicato, c’è chi parla di un forte rischio di una rottura anticipata. Uno scenario che non può essere escluso se le promesse non verranno mantenute.