Dopo la salvezza conquistata in serie A e il definitivo addio di Maurizio Setti, ex presidente dell’Hellas Verona e fino a pochi giorni fa consulente per la nuova proprietà Presidio Investors, lo stadio Bentegodi di Verona resta al centro del dibattito cittadino ma anche nazionale perché al momento non ci sono progetti concreti per la sua demolizione e ricostruzione in vista di Euro 2032. L’amministrazione comunale ha dichiarato di voler procedere con interventi di adeguamento e manutenzione, senza presentare proposte progettuali per un nuovo impianto.
Il bando comunale per raccogliere manifestazioni di interesse in merito alla realizzazione di un nuovo stadio è scaduto il 10 marzo 2025 senza ricevere proposte idonee. Nonostante ciò, l’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Tommasi ha chiarito di non voler abbandonare l’idea di un impianto rinnovato. In mancanza di un progetto definitivo, l’obiettivo è ora adeguare il Bentegodi agli standard richiesti per le competizioni internazionali.
“Si apre una nuova fase rispetto alla nostra intenzione di procedere con la manifestazione di interesse”, ha spiegato Tommasi. “Ora si può aprire la proposta a chiunque fosse interessato, ovviamente con altre esigenze dal punto di vista della presentazione nei dettagli del progetto”.
Nuovi lavori in programma
Nel frattempo sono già partiti i lavori per dotare lo stadio di un nuovo impianto di illuminazione. I vecchi proiettori verranno sostituiti con 144 luci LED di ultima generazione, collocate sulla copertura del terzo anello. Questo intervento, dal valore di 1,4 milioni di euro, è stato già finanziato nel 2022. L’obiettivo è portare il Bentegodi di Verona ai requisiti illuminotecnici previsti dalle competizioni UEFA.
A causa della complessità tecnica legata alla disattivazione e riattivazione della rete elettrica, le prime gare casalinghe della prossima stagione verranno giocate in trasferta. Il piano più ampio include anche interventi su altri settori, come il miglioramento dell’area est, dove si valuta la creazione di sky box.
Le prospettive su un nuovo impianto
L’idea di un nuovo stadio polifunzionale, già ipotizzata con il progetto “Nuova Arena Stadium” durante l’amministrazione Sboarina, non è mai diventata concreta. Le stime parlavano di costi pari a 100 milioni di euro, saliti fino a 200 milioni nelle proposte più recenti. Si tratta di cifre rilevanti per qualsiasi investitore che dovrebbero essere recuperate tramite l’utilizzo dell’impianto non solo per il calcio, ma anche per concerti ed eventi.
In realtà quel progetto è stato definitivamente accantonato nonostante fosse stata approvata una delibera comunale nel 2019. I motivi che hanno portato a questa decisione nascono da cambiamenti normativi, necessità diverse da parte dell’Amministrazione e la mancanza delle condizioni previste per proseguire nell’inter come un progetto definitivo e un piano economico finanziario.
Per questo è tornata in auge la possibilità di coinvolgere la nuova proprietà dell’Hellas Verona, ma a quanto pare ci sono stati solo incontri formali con il fondo Presidio Investors che non hanno portato ad una soluzione. Infatti la nuova dirigenza americana, operativa nel settore dell’entertainment e della tecnologia, non ha al momento manifestato un interesse concreto per un nuovo impianto. L’attenzione è focalizzata sulla stabilità economica dopo aver conquistato la salvezza sul campo.
L’addio di Maurizio Setti all’Hellas Verona
Con la nuova proprietà si è chiusa definitivamente anche l’era di Maurizio Setti, già presidente dell’Hellas Verona e, fino a gennaio 2025, Senior Advisor del club. In una nota ufficiale, la società ha comunicato la cessazione del rapporto. Si è trattato di un periodo già stabilito in cui l’ex patron avrebbe aiutato i nuovi proprietari durante le prime fasi per organizzare al meglio il lavoro.
Setti aveva rilevato il club da Giovanni Martinelli nella primavera del 2012. Durante il suo mandato l’Hellas ha vissuto alternanze tra Serie A e Serie B, ma anche stabilità societaria e sviluppo infrastrutturale, tra cui l’acquisizione del Centro sportivo Bottagisio. Proprio su questa struttura, la nuova proprietà starebbe valutando una possibile cessione, anche in collaborazione con il Chievo Verona.
Le aziende interessate al futuro dello stadio
Tra coloro che nei mesi scorsi hanno mostrato interesse verso la realizzazione di un nuovo impianto a Verona figura Asm Global, società statunitense specializzata nella gestione di strutture per eventi. Asm Global fa parte di Legends International, che ha già lavorato alla riqualificazione del Santiago Bernabeu e del Camp Nou, e in Italia al progetto Chorus Life di Bergamo.
Al momento, però, nessun soggetto ha formalizzato proposte operative. Verona non rientra tra gli stadi già selezionati per Euro 2032, anche se il ministro dello sport Andrea Abodi ha inserito da tempo il Bentegodi nella short list di dieci città candidabili ad ospitare partite della manifestazione.
L’amministrazione comunale resta per questo aperta a nuove proposte da parte di soggetti privati, con l’obiettivo di adeguare il Bentegodi e migliorare anche l’intero quartiere circostante, senza rinunciare alla possibilità di ospitare un evento internazionale come Euro 2032. Una corsa contro il tempo per il bene della città.